COMITATO TERRITORIALE C.S.I. DI RAVENNA
Pastorale dello sport
15 maggio 2016

ORATORIO CUP: la “differenza” del CSI

Il San Biagio vince la Oratorio Cup 2016

Meteorologicamente era una giornata perfetta, il colore verde del campetto sintetico ti invogliava a scendere in campo con i ragazzi, il luccichio delle coppe della premiazione a mettercela tutta. Sono iniziate con questi presupposti e con il sorriso e la voglia di giocare dei ragazzi le finali dell’Oratorio Cup tenutesi domenica 8 maggio presso la parrocchia dei SS Simone e Giuda. E la tensione da finale? Direi pari allo zero, perché è proprio questa la “differenza” del CSI, proporti lo sport, come fanno tanti altri, ma riuscire a fartelo vivere in modo diverso. L’ho capito quando una volta vinta la “finalina” (3°-4° posto) e in attesa della finalissima ho visto i ragazzi fare di tutto, dall’andare al bar, al dormire sui gradini fino a qualcuno che ha approfittato del tempo libero per fare i compiti.

Poi è arrivata la finale e sono rimasto stupito quando ho visto che nella squadra avversaria non c’era neanche un ragazzo italiano ma anche questa è la “differenza” del CSI: dare a tutti la possibilità di giocare, che tu sia più o meno fortunato, più o meno portato, che tu ce la faccia o meno economicamente. In campo, una volta cominciata la partita, l’agonismo è stato di quelli veri. Determinazione, qualche screzio o fallo deciso e qualche critica di troppo all’arbitro ma una volta arrivato il fischio finale stretta di mano generale e tutti insieme a fare merenda. E’ questa la “differenza” del CSI; trasmettere ai giovani atleti valori importanti, a partire dal rispetto di se stessi, degli altri e delle regole e a saper accettare anche la sconfitta accettando i propri limiti e cercando di migliorare. E’ questa la “differenza” del CSI: una forte presa di coscienza su ciò che è veramente il ruolo educativo dello sport.

Fabio Zannoni