COMITATO TERRITORIALE C.S.I. DI RAVENNA
18 gennaio 2021

Ha ragione il Papa: lo sport educa

Don Mino Gritti, assistente ecclesiastico, dopo l’intervista alla Gazzetta: “Per Francesco è uno strumento educativo, che mette al centro la persona”

“Da quella intervista traspare tutto il vissuto di una persona che considera lo sport come strumento educativo e socializzante, che mette al centro la persona”. Anche don Mino Gritti, consulente ecclesiastico del Csi Ravenna, ha letto l’intervista che papa Francesco ha rilasciato a La Gazzetta dello Sport e di cui abbiamo riferito nel numero scorso di Risveglio Duemila. Un’intervista ricca di contenuti, di spunti, di messaggi. Ma anche di passaggi specifici dedicati all’oratorio e a chi porta avanti l’attività in quel contesto. “Francesco ha vissuto in prima persona l’esperienza sportiva – aggiunge don Mino – in cui l’intento non era quello performante, del raggiungimento di obiettivi da professionista, ma quello di condividere la bellezza della vita, il valore della persona, dell’atleta per quello che è e non per quello che fa. Nella logica del pensiero della Chiesa, l’oratorio è una risposta ancora attuale al mondo contemporaneo, è lo spazio di accoglienza a 360 gradi di tutti, indistintamente, dove non ci sono obiettivi performanti ma dove interessa l’uomo, la persona. Lo sport, come il teatro e la musica, sono i tre pilastri di una proposta educativa fondamentale e l’oratorio è uno spazio che la Chiesa mette a disposizione come esperienza educativa”. E l’intervista l’ha ovviamente letta anche Vittorio Bosio, presidente nazionale del Csi che, al portale www.vita.it, ha affidato il suo commento, rilanciato in tutti i comitati territoriali e il suo ringraziamento “al Papa per questa particolare attenzione che ci ha voluto riservare. Ne terremo conto in ogni nostra azione”. C’è un passaggio nell’intervista del Papa in cui il Csi vede un implicito riferimento alla propria attività e al proprio compito di ente nato oltre 75 anni fa dal cuore della Chiesa “per popolare proprio oratori, parrocchie e strade – dice Bosio – dove ci sono bambine e bambini che si trovano per giocare”. È il passaggio in cui il pontefice ricorda don Bosco e gli oratori salesiani e tutte le parrocchie del mondo “anche e soprattutto le più povere, nelle quali c’è sempre un campetto a disposizione per giocare e fare sport”. Ecco qui. “Lo sport è anche quello che appare nelle grandi manifestazioni – conferma il presidente del Csi nazionale – ma attenzione: anche, non solo. La diffusione dello sport avviene attraverso la cura delle radici, attraverso la capacità di porre il seme nel terreno fertile dell’amicizia, del gioco, della condivisione, della solidarietà”. E infine sul “fare di tutto per salvare la dimensione amatoriale dello sport”, come auspicato da Francesco, Bosio rileva come quel “Facciamo di tutto è una frase forte che dovrebbe arrivare anche là dove si decidono le sorti dello sport di base. Sono tempi difficili per chi dirige, allena, gioca nelle formazioni dello sport di base. Urge tornare a fare sport in allegria, in serenità, nella gioia del gioco”.

L'Angolo dell'Assistente

Ha ragione il Papa: lo sport educa

Don Mino Gritti

Assistente ecclesiastico